Roberto Mancini ha nuovamente espresso rimpianti per aver lasciato la guida tecnica della Nazionale di Italia, con cui ha vinto un Europeo. Il tecnico sessantenne ha anche aperto le porte a un possibile ritorno alla guida tecnica della squadra nazionale, dopo le dimissioni di Spalletti.
«Se Gravina [presidente della FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio] e io avessimo parlato di più in quelle settimane per chiarire alcune situazioni, nulla sarebbe accaduto. Ma a volte si prendono decisioni sbagliate. È vero che non sentivo più la stessa fiducia, ma avrei dovuto parlare con il Presidente. Avrei potuto farlo, la colpa è mia», ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport.
«Oggi, chissà, saremmo ancora insieme a cercare di qualificarci per il Mondiale e, magari, dopo aver vinto l'Europeo, tentare il double», ha aggiunto il tecnico italiano.
Al servizio dell'Italia, l'attuale consulente della Sampdoria ha guidato la nazionale del suo paese in 61 partite, ottenendo 37 vittorie, 15 pareggi e nove sconfitte. Alla stampa italiana, Mancini ha ricordato il suo periodo alla guida della nazionale e ha aperto alla possibilità di un ritorno.
«Per un allenatore, non c'è nulla di meglio che guidare la nazionale. Ho vinto con i club, ma con l'Italia è diverso. A Coverciano [sede della nazionale], mi trovavo bene con tutti. Cosa manca oggi Posso dire che conosco molti dei giocatori che sono là oggi e mi dispiace. Sarebbe una bella sfida per me, non c'è dubbio. Sarebbe anche un bel rischio, ma a volte bisogna osare», ha sottolineato.
«Il presidente sa che nella vita si commettono anche errori. Capirsi su questo è la cosa più importante. Ho avuto notizie da lui Non negli ultimi giorni, ma non è passato molto tempo da quando abbiamo parlato. I giocatori Non abbiamo mai perso il contatto. C'è una relazione importante che durerà per sempre. Sono giocatori speciali per me e penso di essere speciale per loro», ha concluso.