Portogallo e Spagna si sfideranno questa domenica nella finale della Lega delle Nazioni, a Monaco. La decisione di un trofeo internazionale sarà presa tra due squadre iberiche che sono molto simili e, allo stesso tempo, completamente diverse.
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Il primo punto di analisi deve essere il palmarès. Il Portogallo giocherà la quarta finale della sua storia, sognando di conquistare il terzo trofeo, dopo l'Euro 2016 e l'edizione 2019 di questa stessa competizione. La Spagna contrasta, avendo vinto, in totale, otto trofei: Mondiale, Euro (quattro volte), Giochi Olimpici (due) e la Lega delle Nazioni.
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Questo è il tipo di cose che porta Roberto Martínez a etichettare l'avversario di domani come «la migliore squadra del mondo», ma il ct nazionale è entrato nel dettaglio nel confronto tra due paesi e squadre che conosce bene.
La visione del ct portoghese... che è spagnoloInterrogato sulle differenze tra i due paesi per quanto riguarda il calcio, Roberto Martínez si è rivolto al suo addetto stampa e ha chiesto, in tono scherzoso, quanto tempo aveva per rispondere alla domanda. Sapeva che l'argomento non ammetteva una risposta semplice, ma ha cercato, per quanto possibile, di riassumere.
«È diverso e molto simile allo stesso tempo», ha iniziato a rispondere, in una conferenza stampa che ha toccato molte altre tematiche - a partire dall'anteprima della partita stessa.

«Poi ci sono differenze. La Spagna è un paese molto più grande, con variazioni geografiche, e questo genera molte correnti diverse di pensiero, stili di gioco e modi di lavorare la formazione. Il Portogallo, anche se ha anche alcune differenze tra nord e sud, è più piccolo e ha i giovani che lavorano insieme alla federazione.»
«Il Portogallo ha la migliore struttura di formazione d'Europa»In un altro momento della conversazione con i giornalisti, un membro della stampa spagnola ha interrogato Martínez sulla sua visione riguardo al miglior momento della storia del calcio spagnolo. La risposta non è stata breve, dato che il ct portoghese ha deviato il tema dall'altra parte del confine.

«Spero che siano anni in cui possiamo crescere insieme, specialmente con la candidatura per il Mondiale 2030. Spero che il Portogallo vinca la finale di domani, ma che abbiamo la Spagna come riferimento.»
Non sono state rare le volte in cui Martínez si è difeso dalle comparazioni con altre nazionali dicendo che il Portogallo è un paese minore in termini di area e popolazione, quindi il discorso di emancipazione portoghese, prima di una finale contro un avversario teoricamente superiore, è benvenuto.
«Ora, penso che siamo pronti per vincere la finale», ha detto.